I parenti che possono ereditare in caso di successione legittima (in mancanza di testamento) sono:
- Coniuge
- Figli
- Fratelli (in assenza di figli)
- Ascendenti (in assenza di figli)
- Altri parenti entro il 6° grado (se unici eredi)
I familiari che, in presenza di disposizione testamentaria, hanno diritto alla quota di legittima (parenti legittimari) sono:
- Coniuge
- Figli
- Ascendenti (in assenza di figli)
La quota di legittima è la parte del patrimonio di cui il testatore (colui che redige un testamento) non può disporre, in quanto la legge riserva detta parte ai parenti legittimari, talvota contro le disposizioni testamentarie lasciate dal testatore stesso.
La quota disponibile à invece quella parte di patrimonio di cui il testatore può liberamente disporre in favore di chiunque, che può essere anche una persona non legata a lui da rapporti di parentela.
Gli ascendenti sono gli avi, cioè coloro che nell’albero genealogico precedono colui che lascia l’eredità (i genitori, i nonni etc.).
I parenti fino al 6° grado sono, ad esempio, i figli di fratelli (cugini), che sono parenti di quarto grado, i nipoti in linea retta dei cugini, che sono parenti di sesto grado.
Il codice civile stabilisce delle priorità: ad esempio in caso di successione legittima, in assenza del coniuge, i figli escludono tutti gli altri parenti dall’eredità; parimenti in assenza del coniuge, dei figli e degli ascendenti, i fratelli del defunto ereditano tutto il patrimonio, escludendo eventuali altri parenti di grado successivo, come ad esempio i cugini del defunto che sono parenti di quarto grado.
Casi più complessi, come ad esempio il figlio che muore prima del genitore lasciando uno o più figli (nipoti in linea retta del defunto), implicano meccanismi di successione più articolati.
Se desiderate approfondire le parentele leggete le nostre ‘istruzioni per l’uso’ relative ai legami di parentela.
La collazione
La collazione à l’atto con cui i discendenti e il coniuge del defunto imputano alla propria quota ereditaria quanto hanno ricevuto dal defunto in donazione.
Le eventuali donazioni effettuate in vita dal defunto dovranno essere tenute in considerazione nella quantificazione della quota ereditaria individuale.
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